HomeLa compagniaSpettacoliRassegne e FestivalThe X ActorLaboratoriSponsorFoto & VideoNewsContatti

Iscaminaut o del figlio improdigo

di Tino Belloni, Federico Careddu, Maddalena Solinas e Gianni Nachira
Interpreti: Federico Careddu, Roberto Piredda e Maddalena Solinas
Regia: Tino Belloni

Con Iscaminaut I Barbariciridicoli propongono ancora una volta temi di scottante attualità, attraverso una piccola ma ben congegnata piece che mira a divertire, a emozionare e a far riflettere.

Due “normali” genitori aspettano con ansia il ritorno dell’unico figlio, partito a Roma per l’università. La sostenuta e frenetica gioia familiare per il rientro, strutturata secondo lo stile umoristico della commedia, incarnato in particolare dall’esilarante personaggio di “Marirosa Infiorita”, lascerà alla fine il posto al dramma che scatena il coming out del ragazzo, che ha deciso di rivelare ai genitori la propria omosessualità: di fronte allo squarciamento del muro dell’ipocrisia e della convenzione sociale, le smancerie e le sdolcinatezze largamente profuse al momento del ricongiungimento familiare lasciano il posto all’inaspettato e deciso rifiuto dei due genitori, che rivelano una mentalità reazionaria e omofoba, assolutamente chiusa ed incapace di riconoscere e accogliere la diversità. Le risate affievoliscono progressivamente per dare spazio a un dramma ad alta intensità emotiva, che precipita in un finale tragico e di denuncia.

Nella ormai collaudata forma della commedia tragica, lo spettacolo originariamente scritto in limba, è stato trasposto, ai fini di un’ampia comprensibilità, in un italiano “aggredito” e fortemente contaminato da accentuazioni, espressioni e intercalari della lingua sarda, per cui si è di fronte a una rappresentazione assolutamente e autenticamente sarda, ma comprensibile e fruibile da tutti.

L’ossimoro del titolo (Iscaminaut addensa la fonia di due termini di significato diametralmente opposto, l’inglese coming out e il sardo iscaminau, deviato) e del sottotitolo (la declinazione del neologismo improdigo raddoppia l’ambiguità del riferimento biblico) riflette pienamente lo spirito dell’opera, che intende rilevare le contraddizioni di una società in cui le spinte libertarie convivono e configgono fortemente con le fobie e le catene della discriminazione e delle convenzioni sociali.

Normalmente alla rappresentazione segue il dibattito La realtà oltre la finzione, sulle tematiche trattate.